E finalmente, dopo quasi un mese ce l’abbiamo fatta! Uscita
in barca, un bel passeo con Pier e Victoria!
Inizia il tour per le isole del Parco Morrocoy, una più bella
dell’altra. E io mi sono innamorata perdutamente di Cayo Borracho.
La prima che abbiamo costeggiato, e anche la più lontana e
causa forze maggiori, ci sono anche approdata…..diciamo che quel bel po’di onde
in mare aperto un pochetto di problemi me li aveva causati, (tra l’altro
proprio da questo deriva il suo nome….dall’effetto che le onde causano
all’imbarcazione, dando quel movimento che provoca un malessere come quando si
alza il gomito) e così decisione unanime è stata presa. Mollarmi al Cayo in
modo da potermi riprendere, con me anche Vittoria. Già il tuffo dalla barca
nella stupenda acqua fresca dal color turchese mi ha rianimato. E così ho
vissuto un’esperienza unica, quelle che nella vita non puoi dimenticare….stare
su un’isola deserta. Arrivata a riva, ero con solo una bottiglia d’acqua e la maschera.
Ho iniziato a camminare e a godere di quella pace raccogliendo qualche
conchiglia e del corallo.
La sabbia così bianca e su di me le piccole Gaviotas,
dal color bianco puro con macchie nere sul dorso, erano solo loro lì a farci
compagnia, loro e il mare. Sull’isola c’è un faro abbandonato, una folta vegetazione
e la completa assenza di palme e intorno un’estesa barriera corallina. E’ una
riserva protetta, ed è meta delle tartarughe marine, proprio per questo a differenza
delle altre isole del parco, fortunatamente non è attrezzata con sdraio,
ombrelloni e chioschi vari. Infatti andarci di solito non è consentito, ma nel
mio caso e date le mie condizioni precarie, è stato necessario fare una breve
sosta. Trascorsa una mezz’ora vediamo Pier e Andrea che tornano a prenderci,
avevano fatto un giro al largo a provare di pescare qualcosa….con scarsi
risultati!
E così continua il nostro passeo, tra Cayo Peraza, Cayo Muerto, Cayo
Sombrero.
Poi piccola sosta in una zona chiamata “pool” per l’acqua
particolarmente limpida, e ne approfittiamo per uno spuntino.
Ultima tappa cayo
Varadero, che in realtà non è un isola, ma per la conformazione che ha, e
avendo accesso solo dal mare è come se lo fosse. E ti trovi di fronte a una
lunga spiaggia con acqua trasparente circondata dalle mangrovie. Somiglia molto
alla mia cara Punta Penna Grossa in Puglia, dove cammini cammini e l’acqua è
bassa e puoi goderti un bel bagno rilassante…ed è proprio quello che ha fatto
Andrea!