L’orto e la vittoria delle iguane (Andrea)

Lavori in corso
Sin da subito Sabrina ha desiderato fare un piccolo orto, giusto per avere la soddisfazione di mangiare
i propri ortaggi e così, dopo aver scelto dove, ci siamo cimentati nella messa in opera. Abbiamo deciso sin dal principio di recintarlo, per evitare il transito ed eventuali da parte dei cani e, con estrema calma, nel giro di un paio di giorni era tutto pronto. Io mi sono dedicato al
recinto,chiaramente con materiale di riciclo, mentre Sabrina alla terra. Peperoni, pomodori e zucca sono state le prime semine e nel giro di pochissimi giorni sono nati i germogli delle
zucche; peperoni e pomodori non pervenuti, né

Incontro pomeridiano

Tra gli spettatori


L'arrivo a Caracas (Andrea)


 
Scalo Caracas. Pensiero predominante uscire incolume da una delle città più pericolose al mondo. Dopo aver ritirato la valigia chiedo per l’uscita. Non mi capiscono. Allora sfoggio il mio  “the exit”? Nada. Da buon Italiano allora incomincio a gesticolare e mi capiscono al volo. Il mio amico Maurizio mi aveva organizzato l’appuntamento sotto il tabellone degli arrivi e lì avrei incontrato un certo Victor. Tabellone; tre o quattro persone lì sotto ma nessuna che avesse in mano un cartello con su scritto il mio cognome o nome, ma
sarebbe andato bene anche un soprannome, bastava che ci fosse qualcuno. Invece no. No Victor. Attendo lì sotto, mi faccio un giro nei paraggi, attendo nuovamente. In tutto ciò, respingevo i continui assalti dei tassisti, cambi in nero e tanta altra roba della quale non capivo nemmeno il significato. Qualsiasi domanda mi veniva posta, la risposta era no, sporadicamente accompagnata da un sorriso. Avevo adocchiato già un internet caffè e decido quindi di entrare per recuperare il numero della Posada del mio amico Maurizio, che chiaramente non avevo, e per poi chiamare dal cellulare di uno di quei tanti mercenari che mi ronzavano attorno.  Entrato nel caffè, gesticolo ed emetto alcuni suoni in direzione 
della barista e lei mi fa cenno di accomodarmi alla postazione. Trovato numero,  la donzella non accettava € e quindi non ho pagato. Esco e sotto il famoso tabellone vedo un ragazzo con un cartello. Sibilla lu cumpari. Victor! Si parte, destinazione Chichiriviche. Macchine senza fari, camion ad emissione di carbone allo stato solido, moto Kamikaze, coda chilometrica in entrata da nord verso sud, favelas (qui chiamate barrios) sulla superstrada; ecco come mi ha accolto Caracas. Piccola pausa ad uno pseudo-autogrill,

Max y Luna, los perros (Sabrina)

Con noi ci sono Max e Luna, i due rottweiler che vivevano già qui nel giardino della casa, e noi ci prendiamo cura di loro.
Max è ancora un cucciolone di quasi due anni, tanto esuberante, giocherellone e affettuoso! Sembra un duro dall'aspetto, ma lo è davvero solo con gli estranei....della serie: "Non varcate quel cancello....voi che osate avvicinarvi!", insomma un bel cane da guardia che qui non guasta vista la pericolosità del paese.
E poi c'è Luna, quasi 50 kg di dolcezza, con un faccione tenero e due occhioni da foca.....beh tricheco forse rende meglio l'idea. E' la nostra vecchietta di circa 10 anni, un pò appesantita data l'età e la vita sedentaria, ma quando c'è da scappare per difendere il suo territorio, non esita a farlo. E lei insieme a Max seminano il terrore nei passanti.
E' bello condividere le giornate con loro: partendo dalla mattina presto, dove ci aspettano scodinzolanti per darci il buongiorno, ma soprattutto per la prima razione di pappa...con i colombi che sono lì come avvoltoi, aspettando il momento giusto per rubare qualche croccantino;

Non è un paese per tutti (Sabrina)

Chichiriviche, e sei sul mar dei caraibi, nella stato di Falcon! E si pronuncia Cicirivice e non Chicchirichi come molti amici dicono J! Il paese ha un’Avenida principal piena di negozi con fuori manichini con tette e culi spropositati, farmacie
piene di non so cosa, perché quando entri non trovi mai quello che cerchi, market con tanti scaffali vuoti e generi alimentari uguali per tutti…..i biscotti Maria ( parenti alla lontana dei nostri oro saiwa) , una sola marca di burro…quando lo trovi, periodi in cui c’è anche il latte, insomma trovi un po di tutto per vivere ma mancano tante cose, quelle a cui in italia sei abituato ad avere semplicemente e senza scomodarti tanto, per esempio qui non trovi spesso carne macinata o il pollo ( le uniche due cose che ho visto qui in macelleria……se vogliamo darle questo nome), poi ci sono