Finalmente in Spagna (press the button "Seleziona lingua" and select your language)

Finalmente in Spagna. 2000km e circa 20 ore di viaggio con la nostra casa mobile ovvero l’instancabile C5 che ha già superato i 300.000km. Chiaramente durante il viaggio a circa metà strada abbiamo fatto un piacevole pit stop da mio fratello Giuseppe e Cocò; doccia, cenetta con annesse due chiacchiere e letto. 

La cena dei cretini


L’indomani, mentre la città era ancora avvolta nel buio, il nostro tom tom dava il meglio di se stesso per farci perdere tempo e, prima di lanciarlo dal finestrino ed abbandonarlo nelle campagne piemontesi, decidiamo di spegnerlo e seguire i cartelli stradali per riuscire ad imboccare l’autostrada Torino/Savona che, anche se pericolosa, è circondata da paesaggi veramente belli. 


Arrivati al primo casello autostradale in Francia ricordiamo le parole di mio fratello “Vi conviene munirvi di monete o carta di credito” ma, tra la stanchezza della notte e la sveglia presto la mattina, la Francia non era un problema nostro.

La macchina infernale
Fino a quel momento. In Francia non c’è un casello di entrata ed uno di uscita in cui appunto paghi ma bensì durante il tragitto ci sono vari caselli automatici e vari pedaggi da pagare. In poche parole dopo i primi due caselli eravamo senza monete e senza carta di credito e, prima che riuscissimo a fermarci in un autogrill per cambiare, ci troviamo dinnanzi ad un casello che pretendeva  3€ mentre noi avevamo meno di  2€. Inizio a bestemmiare ai francesi. Dopo un primo momento di panico in cui ho pensato che la più saggia soluzione sarebbe stata quella di abbandonare la macchina al casello a motore acceso e correre in direzione della Spagna, la vocina angelica di Sabrina mi ricorda che io possedevo una carta prepagata. Come un tossico in astinenza ho preso in maniera convulsa lo zaino dal sedile posteriore e cercato la carta; intanto Sabrina era scesa dall’auto per farsi cambiare i soldi dalla macchina dietro di noi. Trovo la scheda, infilo, voce automatica “  je suis Catherine Deneuve” , luce verde e si alza la sbarra. Finisco di bestemmiare ai francesi, riprendo a respirare, colpo di clacson, la socia molla i francesi, si infila in macchina e Sid & Nancy riprendono il loro cammino. Il resto del viaggio non è degno di nota; paesaggi ordinari, si passa dal francese allo spagnolo ed alla fine arriviamo a La Nou de Gaià, un’ora a sud di Barcellona.



La casa degli hosts che ci ospitano è veramente fantastica;  è situata su di una piccola collina e la nostra stanza, posta al primo piano, ha una grande vetrata ad ovest e quindi è come se avessimo un grande quadro mutante tra sconfinata macchia mediterranea e fantastici tramonti.

La nostra terrazza


Abbiamo provato più volte a scattare delle foto ma sono veramente ridicole rispetto alla reale bellezza che vediamo. Sono felice di quello che stiamo facendo. A presto 


Casa Feng Shui