Inizio
dal fatto che oramai si sarà capito che le grandi città a noi non fanno
impazzire, nulla toglie che siano belle e che abbiano tanti monumenti e
attrazioni da visitare, ma preferiamo dei piccoli paesini caratteristici,
che ci trasmettano qualcosa e dove si possa instaurare un rapporto seppur
minimo con le persone del posto. Comunque a parte questo a Valencia abbiamo
respirato un’aria diversa rispetto a Barcellona! Non so dirvi il perché, ma è
così! Sarà anche il fatto che ci stiamo avvicinando pian piano all’Andalucia
e questo rende tutto più sereno e piacevole.
Oltre a vedere la Ciudad de las Artes y de las Ciencias , non abbiamo visto granchè! Una passeggiata nel parco che attraversa la città, con sosta da Gulliver per svagarci un po’, e giretto nel centro storico!
D’obbligo
il passaggio al Mercat Central per deliziare i nostri occhi
e poi ci siamo
concessi l’ingresso alla “Lonja de la Seda”, dove ovviamente non riusciamo a fare una
foto seria!
La plaza de l’Ayuntamiento era stata transennata, tanta gente era
radunata lì, il motivo? “ Las Fallas”!
Possiamo paragonarla al nostro carnevale,
una festa che unisce tradizione, satira, arte e sentimento per la propria terra, la sua caratteristica è che di tutti i carri allegorici si fa poi un rogo, il
messaggio è bruciare tutto ciò che è negativo, così la città puo’ rinascere
dalle proprie ceneri per dare il benvenuto a una nuova stagione dell’anno. Oggi c'erano i fuochi d’artificio alle 14 in punto, l’idea di vedere lo
spettacolo pirotecnico di giorno non ci entusiasmava granchè e così noi giustamente
abbiamo preso il bus, direzione Cabanyal! Perché questa giornata a Valencia è
stata dedicata soprattutto all’incontro con l’amico Bruno, che non vedevo da
minimo un decennio! Abbiamo trascorso insieme delle ore bellissime , con
passeggiata sul lungomare e pranzo in un localetto tipico nelle viuzze del
quartiere! Ovviamente a base di pesce!
Avevamo tanto da raccontarci, e non sono
mancati i momenti di sane risate, contornate dal fatto che finalmente si poteva
parlare in “brindisino” e lasciarsi andare a modi di dire tipici della nostra
città. Ci siamo detti un arrivederci, perché ci rivedremo presto caro amico
Bruni!!! E così pian piano ci siamo diretti all’Estacio de Nord, Trini ci ha
raggiunto, e insieme abbiamo preso il treno per Gandia!
Lì ad attenderci c’era
Vincent. Giunti a casa ad Ador, c’era una bella cena preparata proprio da lui. Come questa ce ne sono state altre …in uno ho imparato
la “Fideuà” la tipica paella Valenciana.
E anche qui abbiamo vissuto come in
una famiglia! Le nostre esperienze con workaway ci stanno dando tante
gratificazioni, sia dal lato umano che lavorativo. Si istaura un rapporto di
amicizia, e ogni volta che andiamo via portiamo nel nostro cuore la famiglia
che ci ha ospitato. Non è solo uno scambio lavoro per avere vitto e alloggio,
ma si condividono esperienze di vita, racconti popolari, aneddoti, la cultura
del paese, e soprattutto apprendi la lingua! Qui ad Ador il lavoro si svolgeva
nella Casita in pietra in campagna, in un aranceto!
Il nostro compito era
stuccare i buchi sul muro e a lavoro completato passare una vernice protettiva.
Le ore trascorrevano piacevolmente, Trini ogni giorno verso le 11 organizzava
una piccola pausa, con tisana al timo, frutta e dolcetti,
che ci permetteva di
rilassarci un po’ e godere del tepore del sole, io ne approfittavo per giocare
con un piccolo gattino nero, molto simpatico e affettuoso!
Nel nostro alloggio ad
Ador poi c’era un bel giardino con tre tartarughe, e naturalmente mi
preoccupavo di dar loro un po’ di insalata, se no chi se le sentiva …. venivano
dietro la finestra a reclamare!
Un pomeriggio abbiamo deciso di fare una bella
camminata fino a Potries un paese vicino, seguendo la “ruta del agua”, sul
percorso una miriade di alberi di arance abbandonati, un vero peccato.
Insieme
a Trini e Vicent una domenica siamo
andati a fare un’escursione a un Monastero lì vicino con passeggiata nel bosco.
Tanti bei momenti che si aggiungono al nostro album dei ricordi del viaggio
“Workaway”.