“Bellezza sublime” è questo che
mi viene in mente quando guardo i cavalli, con le loro forme armoniche ed
eleganti, un corpo agile e possente, forte e intelligente, con occhi grandi ed
espressivi! Anche se oramai da anni è domato dall’uomo, la sua natura selvaggia
non si spegne ma rimane parte integrante del suo animo e del suo carattere.
Vederli correre nella natura mi fa subito pensare al Mustang,
cavallo indomabile, testardo, ribelle e coraggioso!

Tutto questo è sinonimo di
libertà, ed è questa la sensazione che provi quando hai la fortuna di vivere a
stretto contatto con loro, è un mio sogno che si avvera, avere la possibilità
di ammirarli e conoscerli nel profondo. Stai lì a guardarli e giorno dopo
giorno riesci a capire il significato dei loro movimenti, anche la loro voce è
un mezzo di interazione, che usa per mostrare il suo stato d’animo o per
comunicare con i suoi simili. Questa è l’esperienza che abbiamo vissuto nel
cuore dell’Andalusia, vicino Cadice, nella finca “Yeguada San Josè”. Sandra
è stata un host eccezionale, una persona molto socievole, affabile, allegra e
ospitale.
Abbiamo avuto modo di conoscere Linda e il figlio Noah, suoi amici molto
simpatici, ricordiamo con piacere le cene insieme e il barbecue vicino la
piscina. Sandra è una gran lavoratrice ed è stato davvero un piacere occuparci
della sua finca e dei suoi animali. Inizio a raccontare dei sei cavalli, tutti
unici, ognuno con una sua particolarità e caratteristica. Parto dai miei
preferiti, anzi usiamo il femminile perché qui parliamo solo di donzelle!
Jonguille: l’ultima arrivata e
quindi l’ultima a mangiare :-) Ogni giorno dovevo applicarle una crema. All’inizio avevo un po’ di timore, non
avendo esperienza con i cavalli, e anche lei, non conoscendomi era diffidente,
poi pian piano si è tranquillizzata e mi
lasciava fare.
Avevo un occhio di riguardo nei suoi confronti, cercando di
farla mangiare di più , vista l’arroganza di natura gerarchica del resto del
gruppo.
Miranda : ho avuto modo di
conoscerla meglio in un week-end quando è stata male, causa una colica, molto
comune nei cavalli, delle volte anche fatale. Nella notte aveva divelto un palo
della staccionata perché per il dolore si rotolava a terra sbattendoci contro
ripetutamente. Siamo stati molto in apprensione. E’ stato subito chiamato il
veterinario. E così ti ritrovi ad assistere a una visita, cosa che fino adesso
ho visto solo nei documentari, con il lungo guantone per l’ispezione e la
somministrazione di opportune medicine. In questi casi per alleviare il dolore
e aiutarla un po’ è consigliato un leggero passeggio a mano e ho anche
improvvisato un massaggio alla pancia.
Sandra le ha messo un olio per
allontanare le mosche che provocano al cavallo un forte fastidio. Ad aiutarci
c’era Linda ,esperta anche lei di cavalli. Per fortuna il giorno dopo la
situazione è migliorata e abbiamo iniziato a dargli un po’ di cibo razionato
in3/5 somministrazioni. Da tutta questa vicenda, che per fortuna si è risolta
nel migliore dei modi, ti rendi conto di aver imparato tante cose di cui prima neanche sapevi l’esistenza.
Marta: la preferita di Andrea,
bella, possente con un manto scuro e splendente.
Nova: la Jefe cioè la “Capa”
proprio per questo un po’ arrogante con le altre, dal carattere forte, fiera e
imponente. Un vero splendore da ammirare.
Zara: la più giovane, solo
quattro anni, con un bel caratterino, abbastanza irrequieta e non tanto
contenta nel sottomettersi, infatti spesso scalciava proprio per esprimere il
suo disappunto!
Nancy: una bella cavalla bianca
molto riservata e tranquilla.
A
completare il sestetto c’è Wilson, un’oca che da un po’ di mesi si è unita al gruppo. Vive e mangia tranquillamente con
loro, adora il “pienso” cioè il mangime dei cavalli e usa l’abbeveratoio come
vasca personale dove fare il bagno. Dal carattere schivo, ma comunque
simpatico, mi faceva sorridere con il suo starnazzare……direi anche meglio di un
cane da guardia.
Ed è proprio con i cani che finisco questo racconto, i
meravigliosi Kiko, tanto grande quanto dolce e coccolone;
Lola esuberante e
giocherellona, chiamata la fuggitiva, dovevamo sempre recuperarla perché
scappava saltando la recinzione;
Charlie da noi soprannominato “Agonia” perché
era sua abitudine abbaiare e guaire allo stesso tempo, sia per dimostrare quando
era contento sia per lamentarsi per qualcosa che non gli andava a genio, ma a
parte questo è molto affettuoso!
Abbiamo trascorso molto tempo con loro e ci eravamo
affezionati, la sera dopo cena era oramai un rito fare una bella passeggiata
tutti insieme…..il loro pensiero fisso era dare la caccia ai conigli selvatici,
grazie ai guinzagli abbiamo evitato una strage! Sento già la loro mancanza e mi
mancano anche i cavalli, amavo ascoltare nella notte gli zoccoli sul terreno e
il loro nitrito dato che la nostra “casita” era a due passi dal recinto. Un’esperienza
straordinaria che porteremo nel nostro cuore e che ci ha insegnato tanto. Sò che il
nostro non è un addio! Ci rivedremo presto! Besitos!